L'«Al Qaeda» D'OCCIDENTE
OVVERO L'ALTRO TERRORISMO
DI CUI NESSUNO PARLA
I vescovi africani contro i piani per
trapiantare una cultura abortista in Africa
"Se vai a reprimere una popolazione, è molto importante non farlo
come un dannato Yankee, ma per conto delle Nazioni Unite.
Perché in tal modo non è considerato un genocidio"
(Alan Guttmacher, medico americano sostenitore del
controllo delle nascite e dell'aborto nel mondo)
(A cura di Claudio prandini)
Protocollo di Maputo:
un piano d'attacco
alla vita in Africa!
INTRODUZIONE
Come la presunta omonima organizzazione terroristica di matrice islamica, composta da una miriade di gruppi tenuti insieme da una comune cultura fondamentalista combattente, così l'«Al Qaeda d'occidente» è composta da quelle numerose Fondazioni ed ONG tenute in insieme da una comune cultura altrettanto fondamentalista militante, ma non in nome di un Dio ma bensì in nome del progresso inteso come supremazia del più forte e del primato dell'economia sulla persona. Ha ragione dunque monsignor Angelo Amato, segretario della congregazione per la Dottrina della fede, a definire tutte quelle Fondazioni e Ong - di cui molte americane - che stanno diffondendo l'ideologia utilitaristica dell'aborto e del controllo delle nascite nel mondo - in modo particolare in africa e in america latina - come il «terrorismo dal volto umano» che «quasi invisibile»” viene da «centrali oscure» del male, da «potenze anonime che martellano le nostre menti con messaggi falsi».
In confronto l'«Al Qaeda» islamica fa la figura del rozzo principiante in confronto con quella più sofisticata e ricca di mezzi che è l'«Al Qaeda d'occidente»! Sono milioni su milioni infatti gli aborti (cioè di morti ammazzati... Peggio dei nazisti!) portati a termine in questi 50 anni grazie a queste Fondazioni e Ong internazionali le quali, agendo sia sui governi che sulla cultura di massa attraverso i mass media, hanno fatto in modo che il germe dell'utilitarismo materialista aprisse le porte all'aborto, all'eutanasia, alla manipolazione genetica e in sostanza al sogno eugenetico dei suoi padri fondatori.
Illuminante ciò che l'allora Card. Ratzinger
ebbe a scrivere al riguardo: «C’è qualcuno che sta
progettando un sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del
mondo. Organismi internazionali dall’indiscutibile autorità (Organizzazione
Mondiale della Sanità, Banca Mondiale, Fondo delle Nazioni Unite per la
popolazione, UNICEF e altri) hanno messo a punto un nuovo paradigma che misura
il valore delle persone in anni di aspettativa di vita, invalidità, mobilità al
fine di valutare le priorità e mettere in atto, oppure no, i piani di aiuto in
tutto il mondo. Applicando questi "nuovi criteri" si scopre che tutto diventa
uno questione di costo-rischio-beneficio. Perciò, chi è povero e malato riceverà
meno aiuti; chi è ricco e sano riceverà maggiori cure. Per questo motivo, a
questo punto dello sviluppo della nuova immagine di un mondo nuovo, il cristiano
- non solo lui, ma comunque lui prima di altri - ha il dovere di protestare e di
denunciare coraggiosamente la “grande trappola” per i poveri del mondo e la
nuova schiavitú al servizio degli imperativi della mondializzazione e della
globalizzazione.
La concezione dei diritti dell’uomo che caratterizza l’epoca moderna, e che è
cosí importante e cosí positiva sotto numerosi aspetti, risente sin dalla sua
nascita del fatto di essere fondata unicamente sull’uomo e di conseguenza sulla
sua capacità e volontà di far sí che questi diritti vengano universalmente
riconosciuti. All’inizio, il riflesso della luminosa immagine cristiana
dell’uomo ha protetto l’universalità dei diritti; ora, man mano che questa
immagine viene meno, nascono nuovi interrogativi. Come possono essere rispettati
e promossi i diritti dei piú poveri quando il nostro concetto di uomo si fonda
cosí spesso, come dice l’autore, «sulla gelosia, l’angoscia, la paura e persino
l’odio»? Come può un’ideologia lugubre, che raccomanda la sterilizzazione,
l’aborto, la contraccezione sistematica e persino l’eutanasia come prezzo di un
pansessualismo sfrenato, restituire agli uomini la gioia di vivere e la gioia di
amare?» (Vedere
qui).
Questa che segue
è un po' la storia dei fondatori, delle idee e delle principali organizzazioni
che hanno portato avanti - e che stanno tutt'ora operando a livello globale - il controllo delle nascite
mediante la contraccezione e l'aborto.
Oggi
questo pensiero ci arriva sapientemente cucinato anche in salsa ecologista da Al Gore
(vedere
qui), ma in fin dei conti l'ex vice
presidente degli Stati Uniti non fa altro che ripetere la stessa strofa dei pionieri del
pensiero eugenetico e dai fautori del capitalismo totalitario, di cui la
famiglia Rockefeller ne è stata un fulgido esempio.
IL PREAMBOLO
CITTA'
DEL VATICANO, giovedì, 5 luglio 2007 (ZENIT.org).-
Dal 30 giugno al 4 luglio si è svolto presso il Centro Internazionale di
Animazione Missionaria, nella Città del Vaticano, il XV Meeting di Missiologia
sul tema “Fare missione oggi – fra spiritualità e sfide bioetiche”.
L’incontro ideato e animato da padre Giuseppe Buono del Pontificio Istituto
Missioni Estere (PIME) e dalla dottoressa Patrizia Pelosi, ha voluto
approfondire le sfide etiche quali la lotta contro i piani di riduzione delle
nascite, gli aborti e le sterilizzazioni e l’annuncio del Vangelo della Vita
nelle terre di missione, in America Latina, Asia e Africa.
Nel suo intervento, monsignor Robert Sarah, Arcivescovo emerito di Conakry (Guinée)
e Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha
denunciato con forza il tentativo di liberalizzare l’aborto in tutto il
continente africano.
Il presule ha ricordato che al Vertice dell’Unione Africana a Maputo, l’11
luglio 2003, i Paesi africani hanno adottato il Protocollo sui Diritti delle
Donne in Africa, che all’articolo 14.2c autorizza l’aborto. Il Protocollo di
Maputo è entrato in vigore il 26 ottobre 2005 dopo aver raggiunto le necessarie
ratifiche da parte di almeno 15 Paesi.
Attualmente, sono 38 i Paesi che hanno sottoscritto il Protocollo, mentre 16 lo
hanno già ratificato. Libia, Rwanda a Senegal hanno ratificato il Protocollo,
esprimendo però riserve sull’articolo 14.2c
Secondo il Segretario della Congregazione vaticana, quella di coniugare “la
promozione della difesa della vita con la missione è per l’Africa la sfida del
terzo millennio”.
“L’Africa soffre già di tanti problemi – ha osservato monsignor Sarah – per
questo non può vedere la vita calpestata. Gesù è venuto per portare la vita”.
Il Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli ha ricordato
che la Santa Sede aveva denunciato “l’imperialismo contraccettivo” già alla
Conferenza dell’ONU sulla popolazione che si è svolta a il Cairo nel 1994.
“L’aborto è lontano dalla cultura e dal popolo africano – ha sottolineato
monsignor Sarah – e le conferenze episcopali di diversi Paesi stanno criticando
il Protocollo di Maputo”.
Proteste vigorose contro il Protocollo che autorizza l’aborto sono venute, tra
gli altri, dalle Conferenze Episcopali dell’Uganda, del Mozambico e
dall’Associazione delle Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale (ACEAC).
Secondo quanto riportato dall'agenzia “Fides” i Vescovi di Burundi, Rwanda e
Repubblica Democratica del Congo hanno scritto nel corso della loro Nona
Assemblea Plenaria (21 e 22 giugno 2007) che “contrariamente a quello che
pretende di cercare, la preservazione dei valori africani quali la legalità, la
pace, la libertà, la dignità, la giustizia, il Protocollo di Maputo distrugge i
valori africani in generale e della donna in particolare”.
L’ACEAC afferma che: “In effetti, si vuole allineare l’Africa e le donne
africane ad una concezione estranea alla cultura africana: rifiuto della
maternità, qualificata come una forma di schiavitù, diritto all’aborto come
attentato al diritto alla vita del nascituro, edonismo e libertà sessuale,
diritto di gioire liberamente della propria vita sessuale quale che sia il
proprio orientamento sessuale”.
“Questo Protocollo – hanno concluso i Vescovi dell’ACEAC – costituisce una
distruzione lenta ma sicura dei valori africani fondamentali: rispetto della
vita, importanza della famiglia, maternità, fecondità, matrimonio, tutti questi
valori sono ignorati dal Protocollo”.
Monsignor Sarah ha concluso la sua relazione spiegando che “per salvare l’Africa
bisogna respingere questi piani di morte, e sostenere il lavoro dei missionari
con la preghiera, l’ascolto in silenzio di Dio e l’educazione”.
UN PO' DI STORIA PER
CAPIRE IL PRESENTE
Salute e popolazione, l'origine
eugenetica delle ong che danno la linea
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO nell'acronimo
inglese) e il Fondo Mondiale delle Nazioni Unite per
Molte pubblicazioni ufficiali di UNFPA e di WHO infatti sono in
collaborazione, o comunque attingono ampiamente a studi e lavori di due grandi
organizzazioni non governative:
I dati Oms sulla mortalità delle donne relativi all'aborto in condizioni di non sicurezza, la diffusione e l'uso delle varie tecniche contraccettive, programmi di educazione sessuale e prevenzione dell'HIV: difficile trovare qualcosa che non porti anche il marchio di IPPF e Alan Guttmacher Institute nell'ambito della cosiddetta "salute riproduttiva".
Non è certamente in discussione l'attendibilità dei numeri e delle statistiche proposte. Talvolta è discutibile il modo in cui i dati vengono presentati o discussi; le procedure abortive, ad esempio, nei rapporti generali Ippf non sono dettagliate ma sicuramente incluse in diciture più generali, quali i ricoveri in clinica o gli interventi non contraccettivi. Anche la terminologia usata appare bizzarra: le gravidanze non volute sono spesso considerate analogamente alle malattie sessualmente trasmesse.
Più interessante, e meno diffusa, è la storia di chi questi dati li raccoglie e li ha forniti.
L'Ippf nasce nel
Più conosciuta la storia della FPA americana, fondata nel 1942 da
Margaret Sanger, che diventerà anche presidente onorario della Federazione
internazionale. Pioniera del movimento di controllo delle nascite,
Nel 1934
Ma per comprendere appieno il significato che Margaret Sanger attribuisce all'espressione "controllo delle nascite" è sufficiente leggere uno qualsiasi dei suoi scritti. Prendiamo, per esempio, "Il cardine della civiltà", pubblicato nel 1922 con prefazione di H. Wells: "Il problema degli elementi dipendenti, delinquenti ed imperfetti nella società moderna, ripetiamo, non può essere minimizzato per la piccola proporzione numerica addotta rispetto al resto della popolazione. La proporzione sembra piccola? I pericoli attuali possono essere pienamente compresi quando abbiamo acquisito informazioni definite sul costo finanziario e culturale di queste classi per la comunità, quando diventiamo pienamente coscienti del peso dell'imbecille sull'intera razza umana; quando vediamo i fondi che dovrebbero essere disponibili per lo sviluppo umano, per la ricerca scientifica, artistica, filosofica, essere stornati ogni anno, per centinaia di milioni di dollari, per la cura e la segregazione di uomini, donne e bambini che non dovrebbero essere mai nati". E ancora: "Il problema d'emergenza della segregazione e sterilizzazione deve essere affrontato immediatamente. Ogni ragazza o donna affetta da deficienza mentale di tipo ereditario, specialmente se idiota, dovrebbe essere segregata durante il periodo riproduttivo. Altrimenti, quasi certamente genera bambini imbecilli, che a loro volta certamente ne generano altri inferiori. I maschi imperfetti non sono meno pericolosi. La segregazione portata avanti per una o due generazioni dovrebbe darci solo un controllo parziale del problema. D'altra parte, quando ci rendiamo conto che ogni persona debole di mente è un potenziale inizio di un'infinita progenie di imperfezione, preferiamo la politica della sterilizzazione immediata, della sicurezza che la maternità sia assolutamente proibita ai deboli di mente. Questa è una misura di emergenza".
Alan Guttmacher (e qui torniamo all'Alan Guttmacher Institute,
che supporta con il suo lavoro informativo l'Oms) è un collaboratore di Margaret
Sanger. Medico affermato, fin dagli anni venti è stato esponente di spicco del
Movimento del controllo delle nascite e convinto sostenitore dell'uso della
spirale nei paesi sottosviluppati. Vice presidente della Società Eugenetica
Americana dal 1956 al 1963, è comunque nel board nel 1955 e dal 1964 al 1966. E'
Presidente della FPA americana dal 1962 al 1974.. Insieme a Clarence Gamble e
Robert Latou Dickinson, fu coinvolto nel gruppo
eugenetico "Birthright" (più tardi Human Betterment Association of America),
attivo nella promozione della sterilizzazione. In qualità di Responsabile del
Comitato Medico della Ippf intraprese numerosi viaggi in Asia, Africa ed America
Latina. In particolare, nel 1968 fu designato dall'Ippf ad assistere il governo
del Botswana nello sviluppo di politiche di pianificazione familiare.
Intervistato come rappresentante della Planned Parenthood, dichiarò: "Se vai a reprimere una popolazione, è molto importante non farlo come un dannato Yankee, ma per conto delle Nazioni Unite. Perché in tal modo non è considerato un genocidio". E aggiunse "Se gli Stati Uniti si rivolgono ai neri o ai gialli e dicono loro di rallentare il tasso riproduttivo, siamo sospettati immediatamente di avere motivi per mantenere il dominio dell'uomo bianco. Se puoi mandare una forza di colore delle Nazioni Unite, avrai una maggiore influenza".
In suo onore nel 1968 è stato istituito l'Alan Guttmacher Institute, di fatto l'istituto di ricerca dell'Ippf ed ente no profit con un budget attuale di 10 milioni di dollari, provenienti da donazioni private, da fondazioni ma anche da contributi di agenzie governative e intergovernative.
Nei siti ufficiali delle suddette associazioni la parola eugenetica non compare quasi mai. L'Alan Guttmacher Institute, l'Ippf e le associazioni affiliate di pianificazione familiare non si sono mai preoccupati di prendere pubblicamente le distanze dai loro padri fondatori; piuttosto continuano a negarne l'appartenenza alle organizzazioni eugenetiche (contro ogni evidenza, anche e soprattutto quella degli scritti che ci hanno lasciato).
Nelson Rockefeller (1908-1979)
Uno dei tanti "Bin Laden" d'occidente
Chi pianifica le politiche
di "crescita zero"?
Il giorno che la famiglia Rockefeller
decise di frenare le nascite nel mondo
I settori pubblici e privati devono
operare insieme per accelerare negli Usa lo sviluppo degli aborti legali. Da
1,2 milioni all'anno essi devono salire a 1,8 milioni. Era il 14 marzo 1973
quando J.H. Knowles, presidente della Fondazione Rockefeller, enunciò questo
programma a New York, davanti al Consiglio nazionale sviluppo pianificazione
familiare. Nel '73 la Corte suprema aveva appena depenalizzato l'aborto, ma per
Knowles la politica ìpermissivaî non era sufficiente: occorreva una ´promozione
attiva` dell'aborto di massa.
La cosa fu organizzata come se si trattasse di promuovere un maggior consumo di
Coca Cola. Vi si impegnò, anima corpo e portafogli, Nelson Rockefeller, capo
della dinastia che possiede la Standard Oil e la Chase Manhattan Bank,
controlla giornali e network televisivi (Abc, Cbs), che ha fondato il club dei
supermiliardari del mondo noto come Commissione trilaterale. Nelson (e` morto
nel '79) e` stato inoltre governatore dello Stato di new York e vicepresidente
degli Usa. Una famiglia potente. Che ha promosso l'aborto in America con la
fondazione già dal 1952, del ìPopulation council", condotto da uomini della
fondazione Rockefeller. Ente privato, il Council gode pero` di entrate
pubbliche, in quanto finanziato dal ministero della Sanita` e dall'Agenzia
internazionale per lo sviluppo (Aid). Per ammissione degli stessi Rockefeller,
ogni dollaro da
loro versato al Council ha attivato 24 dollari pubblici per propagandare -
attraverso 22 mila centri di base ´per
la pianificazione familiare` - l'aborto e le pratiche contraccettive.
Ma gli Stati Uniti sono solo uno dei Paesi in cui si svolge la ´promozione
attiva` della famiglia Rockefeller: per
questa, l'aborto e` soprattutto un genere d'esportazione, destinato in
particolare al Terzo Mondo. Attraverso i canali dell'Aid e le solidarieta`
occulte della Trilaterale e della massoneria americana, l'ideologia abortista
dei Rockefeller ha informato da gran tempo i vertici dell'Onu. L'ex Segretario
U'Thant e` stato amministratore
del ´Population Council`. Un'ottantina di sezioni della Pianificazione familiare
operano in altrettanti Stati sotto l'egida degli organismi Onu, i quali
condizionano la concessione di aiuti ai Paesi poveri al fatto che questi
accettino di adottare politiche di contenimento della popolazione.
Perche' questa volonta` dei clan supercapitalisti di promuovere aborto e
contraccezione? Alla base ci sono visibili interessi concreti dei
supercapitalisti stessi: le famiglie con figli non sono buone consumatrici, non
cambiano l'auto o il frigorifero con la frequenza che pare necessaria ai
fabbricanti di beni di consumo. Il Fondo monetario internazionale inoltre, che
e` l'organo supernazionale che unisce le banche creditrici (di cui la Chase
Manhattan e` la maggiore) dei paesi del Terzo Mondo, impone a questi Paesi
severe misure di austerita` perche' essi possano pagare ai banchieri gli
interessi sui debiti e questa austerita` comprendono la necessita` di bloccare
il numero di ´bocche da sfamare` in questi Paesi, secondo idee di
neocolonialismo malthusiano che hanno trovato espressione persino in un progetto
(Global 2000) elaborato all'amministrazione Carter, nota creatura dei laboratori
della Trilaterale.
Global 2000 non riusci` a nascondere la vera preoccupazione dei miliardari, che
e` questa: l'aumento ella popolazione e` in realta` un fattore potentissimo di
cambiamento e di innovazione; e` stato sotto l'impulso demografico che l'umanita`
ha imparato, ad esempio, a sfruttare piu` efficienti forme di energia, dalla
legna al carbone e poi al petrolio. Ma ogni ´innovazione` epocale ha comportato
il tramonto di vecchi centri di potere a favore di nuovi centri di potere, per
esempio la fine dei signori del carbone e l'ascesa dei signori del petrolio.
Di qui la necessita` di bloccare la demografia per conservare l'attuale sistema
di potere economico mondiale.
Percio` si e` cercato di bandire una ideologia della ´crescita zero` come quella
a cui il Mit americano (finanziato dai Rockefeller) e il Club di Roma (Rockefeller
e Agnelli) hanno cercato di dare una coloritura scientifica: le risorse della
Terra 'si stanno esaurendo', dunque bisogna frenare la crescita della
popolazione.
Di qui nascono tutti i movimenti ecologisti e ´verdi` del mondo (compreso Al
Gore), sulle cui fonti di finanziamento sarebbe interessante indagare. Una fonte
massonica certa, il ginecologo Pier Saimon, gia`
gran maestro della Gran Loggia di Francia, ha rivendicato alle Loggie il merito
di aver promosso la legislazione abortista in Francia. Secondo lui, gia` nel
'53, in una riunione segreta a Ginevra, fu formulata l'idea motrice: ´porre il
principio secondo cui la vita e` un materiale nel senso ecologico del termine, e
che ci spetta gestirlo`; ´la civilta` moderna, siccome e` in condizioni di
controllare il processo biologico, fara` sempre meno riferimento al fatto fisico
della vita che alla sua qualita`. Guardiamo le cose in faccia: un mongoloide
entra in questo quadro?`.
E' qui la radice del nazismo legalizzato e razionalista, del genocidio
banalizzato, quotidiano e di massa, in cui
tutti viviamo senza vergogna.
* * *
(PS:) L'aborto procurato, benchè la legge italiana affermi il contrario, e` uno strumento di controllo delle nascite, e` cioe` uno strumento finalizzato a quella ´crescita zero` predicata dalle multinazionali della pianificazione familiare (contraccezione, aborto, sterilizzazione) che si riconducono, tra l'altro, alla statunitense Fondazione Rockefeller. E l'aborto procurato e` una vera e propria industria. E' quindi del tutto logico che una ragnatela di mostruosi interessi economici e finanziari come e` quella che si cela dietro gli slogan del ´bambino desiderato` e della ´liberta` di scelta` cerchi di massimizzare sempre piu` i propri spazi di mercato e di profitti.
In quest'ottica la piovra Rockefeller con i
suoi numerosi tentacoli (Population Council, International Planned Parenthood
Federation, Pathfinder Found, Club di Roma, ecc.) conduce un'incessante azione
per rimuovere tutti gli ostacoli culturali all'espansione dei suoi profitti. E a
livello internazionale un ´ostacolo` di tutto rilievo e` proprio quella
dichiarazione universale dei diritti del fanciullo, con la quale le Nazioni
Unite sancirono che il bambino ha diritto ´a un'adeguata protezione giuridica
sia prima che dopo la nascita`. Perfidamente ´logico` quindi, ma profondamente
disumano, il tentativo che i fautori della ´crescita zero` stanno facendo per
arrivare all'approvazione da parte dell'assemblea generale delle Nazioni Unite
di una nuova Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo, ma solo del
fanciullo gia` nato. I potenti autori di questo tentativo, infatti, ce la
metteranno certamente tutta per prendersi una solenne rivincita, dopo la
sconfitta subita nel 1984 in un'altra sede Onu, alla Conferenza mondiale sulla
popolazione di Citta` del Messico. Anche allora la bozza della Dichiarazione
finale aveva ´dimenticato` la Dichiarazione universale dei diritti del
fanciullo, che viene ripescata. A Citta` del Messico si percepi` chiaramente che
la piovra-Rockefeller controllava, come ancora controlla, con i suoi uomini, i
posti-chiave del Fondo delle Nazioni Unite per le attivita` in materia di
popolazione...
APPROFONDIMENTO
Il “terrorismo dal volto umano” è “quasi invisibile”, viene da “centrali oscure” del male, da “potenze anonime che martellano le nostre menti con messaggi falsi”: cupo e durissimo, monsignor Angelo Amato, segretario della congregazione per la Dottrina della fede, ha descritto così il male che pervade la società contemporanea, denunciando “cliniche abortistiche, autentici mattatoi di esseri umani in boccio”. |
DA OCCIDENTE AD ORIENTE
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Globalizzazione e nuovo ordine mondiale
"DITTATURE: la storia occulta"